Quadri e Installazioni
Pittoriche
Forme, Colori
Visioni d’Eternità
Nelle opere di Sebastjan Centi, la pittura è lo strumento espressivo della fotografia. Il passaggio da una visione fotografica e oggettiva a una proiezione mentale e non oggettiva può essere consentito solo dalla forma che, nel ruolo di elemento di mediazione, diventa il primo veicolo del messaggio artistico. Il pittore giuliano manipola la percezione visiva: le figure sono forme e le forme sono figure in un muto avvicendarsi di parti e di ruoli; si negano all’oggettività e alla riconoscibilità, evocando la forza del noema, che è l’essenza delle cose, è ciò che della realtà sfugge alla ragione, risolvendosi in poesia. La sua produzione sfrutta le variabili cromatiche dell’acrilico, dando vita a silenziose atmosfere e a pacate suggestioni che catturano che guarda.


Essenzialismo
Suggestioni Cromiche
Fatto sta che il culto della forma, come necessità visiva, maturato gradualmente in Sebastjan attraverso l’obiettivo fotografico trova piena espansione nella pittura, la quale si estranea totalmente dalla ricercatezza decorativa ed elegge a sua prima espressione la forma assoluta. Ed è proprio con la forma che si raggiunge quella visione delle cose pulita, essenziale, senza fronzoli, la cui unica presenza fisica è il colore. Tra i commenti all’opera di Centi, in questo sito, serpeggia l’idea che la fotografia lo abbia indotto a focalizzarsi sui dettagli… certo, è naturale che attraverso il monocolo fotografico sia facile fissare un dettaglio rispetto all’insieme - ovviamente in base all’inquadratura prescelta - ma è proprio qui il nocciolo della questione: è il dettaglio che fa emergere la forma e fa comprendere all’artista la necessità di sfrondare inutili orpelli, qualunque sia l’oggetto della sua attenzione.
Percorsi Espositivi
Le opere di Sebastjan Centi sono state esposte nelle celebri performance espositive del Metaformismo Action@, di solito celebrate in spazi di autorità storica (musei, fondazioni, palazzi istituzionali di gran pregio…), al fine di far emergere la mai tramontata simbiosi e il mai sconfessato dialogo tra l’antico e il moderno attraverso la forma. Ma questa è una formula introdotta in passato, e precisamente nel 1995, dallo Studio Artis Recensio, all’epoca debuttante, trasformatosi successivamente in Fondazione Giulia Sillato che oggi accoglie il maestro giuliano tra i 7 magnifici della Piattaforma Action. In queste sedi è ancora più percepibile l’essenzialismo formale e il colorismo placcato della sua pittura, che entrano in contrasto visivo con l’antichità delle architetture classiche. Gesti pittorici audaci e suggestioni cromiche cangianti rivelano la ricchezza formale insita nell'opera non figurativa e soprattutto in quella di Sebastjan.
I grandi eventi - di cui sono state protagoniste le sue opere - rappresentano una profonda immersione nell’universo dinamico e visionario del Metaformismo Action@. Ogni esposizione si trasforma in un vero e proprio teatro delle emozioni, dove le creazioni di Centi pulsano di energia e riescono a ridisegnare lo spazio, rendendolo luogo di continua meraviglia e scoperta. Il pubblico viene accompagnato in un percorso coinvolgente tra atmosfere suggestive e incontri visivi sorprendenti, che suggellano il dialogo vivo tra l’arte e il suo fruitore. Le opere invitano gli attoniti spettatori a lasciarsi travolgere, stupire e ispirare da uno staging style innovativo che aggiornano costantemente la percezione dell’arte contemporanea.
Prima di conoscere la prof. Giulia Sillato grazie alla mediazione del prof. Roberto Tigelli, suo inseparabile amico e maestro, Sebastjan era molto impegnato in esposizioni locali ma anche in eventi internazionali per la particolare predisposizione del territorio giuliano ad intrattenere rapporti con l’Austria, come la bellissima mostra di Klagenfurt allo Schloss Krastowitz. L’artista poi ama ricordare le interessanti tappe espositive organizzate dall’Accademia di Belle Arti di Venezia nel corso delle sue esperienze giovanili: era solita esibire in spazi pubblici le opere dei suoi migliori allievi. La familiarità con le terre slovene di confine ha inoltre favorito iniziative espositive di tutto riguardo in sedi pubbliche e private. L’anno 2017 lo vede al centro di nuove e più stimolanti esperienze come la mostra personale al Museo d’Arte Contemporanea Ugo Carà di Muggia, vicino Trieste, e l’incontro decisivo con il Metaformismo©

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Con la cortese consulenza di Giulia Sillato
